Il Vangelo dovrebbe essere in ogni famiglia come un focolare spirituale. Lo so che, date le basi su cui si edificano oggi le famiglie, l'assenza di religione, la malintesa indipendenza dei membri che la compongono e che non di rado la disgregano e la profanano - questa aspirazione può parere ormai utopia. Eppure quali fondamenta di morale schietta e sicura, di vicendevole amore, d'indulgenza, di rispetto da una parte e di protezione dall'altra, quale ordine nella compagine sociale formata di tante famiglie, potrebbe derivarne! E come si osservano gli obblighi sociali, spesse volte dando un'importanza massima anche alle minime formalità, e in questo in famiglia si è tutti d'accordo, così si dovrebbe essere tutti ben preparati e propensi a soddisfare questo grande obbligo morale verso Dio, verso la nostra fede e la nostra coscienza. Dieci minuti di lettura del Vangelo in famiglia, sarebbero un alto insegnamento per grandi e piccini, e varrebbero più d'ogni esortazione, di ogni rimprovero; ed anche di qualche pratica religiosa adempiuta per stretto obbligo e nulla più.
La meschinità, la superficialità di fede, ed anche l'assenza totale di essa che constatiamo ai nostri giorni, hanno in gran parte origine nell'ignoranza del lato veramente grandioso e divino della religione che diciamo di professare, ma che in realtà non seguiamo se non nelle manifestazioni più comuni, senza curarci di risalire alle sue fonti auguste, di afforzare il nostro sentimento nella sua pura onda lustrale. Il Vangelo è l'essenza del Cristianesimo, è la dottrina di Gesù raccolta dalle sue labbra medesime e divulgata dai suoi discepoli che ancora sentivano l'eco della sua voce: è il verbo di pace e di amore che trasformò una società più della filosofia dei sapienti e delle leggi dei giuristi.
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