E il nostro cuore sarà dov'è il nostro tesoro: o tra le materialità della vita, in basso: o su in alto, nelle plaghe spirituali. Colui che ripone le sue gioie e la sua fede al riparo dalle offese della fortuna, cioè nei regni immateriali, non sarà mai toccato eccessivamente dal dolore.
Udite quest'altra dimostrazione sottile:
«Lume del tuo corpo è l'occhio. Se il tuo occhio è puro, tutto il tuo corpo sarà illuminato. Ma se il tuo occhio è viziato, tutto il corpo sarà ottenebrato. Se dunque la luce ch'è in te diventa buio, quanto grandi saranno le tenebre!»
L'occhio diventa, nel pensiero del Maestro divino, la percezione dell'intelletto, il giudizio, il concetto dell'esistenza. Se vedremo con chiarezza la via da seguire, e i doveri che c'incombono e il bene e il male: se valuteremo con giustizia i pensieri e le azioni altrui; se ameremo la verità in ogni cosa e ci affrancheremo dai ceppi delle apparenze, tutta la nostra vita si svolgerà dietro una regola sicura, e risulterà limpida e benefica. Il contrario avverrà se partiremo da concetti alterati o falsi, se verremo a transazioni con la nostra coscienza, se saremo indulgenti con l'ipocrisia, pusillanimi, nelle nostre affermazioni, nella difesa delle nostre fedi più sante, se ci avvezzeremo a poco a poco a considerare, per esempio, l'immoralità dal punto di vista utilitario, il vizio come una porta aperta alla felicità e al dominio, ecco che avremo ottenebrato la pupilla dell'anima e le ombre e le tenebre ci avvolgeranno.
Nel suo insegnamento Gesù insiste a riprovare il soverchio attaccamento al denaro come mezzo di piaceri egoistici e di godimento materiale.
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Maestro Gesù
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