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      Ed ancora Cristo esorta i suoi discepoli a risvegliare in essi la luce che permette di credere, di comprendere, senza le prove materiali, la luce che li doveva fare più sapienti degli altri uomini perchè più prossimi alla Verità:
      «Ed io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro Consolatore che in perpetuo rimanga con voi: lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere perchè non lo vede nè lo conosce. Ma voi lo conoscerete perchè abiterà con voi e sarà in voi».
      Altra prerogativa del cristiano, la luce spirituale, quella luce che scesa sui raggi della fede aiuta a vivere e a morire dopo aver compiuto la missione che Dio chiede da noi.
      «Chi ha i miei comandamenti e li osserva - disse ancora Cristo - quegli è che mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io pure lo amerò e a lui mi svelerò».
      E disse pure, soavemente:
      «Vi lascio la pace, vi dò la mia pace: ve la dò non come suole il mondo. Non si turbi il cuor vostro nè impaurisca».
      Ricca eredità lasciata da Cristo a' suoi fedeli, la pace! Più preziosa d'ogni dovizia poichè non ha limiti e chiunque può acquistarla vivendo nell'esercizio della virtù, con cuore semplice e puro; non chiedendo nulla, donando tutto....
      Trascinati dal divino fervore, dell'eloquenza piena di luce e di bontà i discepoli forse si commossero e manifestarono in qualche modo l'eccelsa, miracolosa trasformazione che la parola del Maestro operava in essi, poichè Gesù con una frase sola li fece degni:
      «Voi già siete puri per la parola che v'ho detto. Rimanete in me com'io in voi.


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Pagine mistiche
di Jolanda
Editore Cappelli
1919 pagine 168

   





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