Ma essi inoltrano dolorando e faticando, e inoltrando salgono, - e l'orizzonte si allarga, e l'azzurro è più vicino, e le fronti si cingono di luce, mentre il gregge degli altri va giù, verso il basso, a immergersi nelle tenebre.
VI.
Umiltà.
Le sacre carte ci hanno lasciato così la descrizione del precursore di Gesù «Questo infatti è l'uomo di cui è stato detto per bocca del profeta Isaia: Voce di Colui che grida nel deserto, preparate la via del Signore, appianate i suoi sentieri».
I profeti avevano, dunque, annunziato questo araldo divino la cui missione solenne e magnifica era quella di preparare le genti al grande avvento, di sgombrare le vie innanzi ai passi di Chi veniva dal cielo in terra per riformare il mondo e pacificare gli uomini con le sue leggi di fratellanza e di amore. Ma gli uomini, allora come ora, erano sordi e ostinati, increduli e beffardi, e riusciva malagevole al messo augusto il ridestare la fede e ottenere dai cuori la preparazione del pentimento umile.
Però Giovanni era instancabile, e, uomo rude, primitivo, aveva rudi parole per provocare la vergogna del male commesso ed aprire gli occhi dei ciechi alle nuove aurore. Robusto nella sua virilità austera, cinto di pelli belluine, dalla voce possente in cui scorreva, come il metallo ardente nella forma, l'onda sonora della sua eloquenza: la fronte nobile tra gli scompigliati capelli bruni e le pupille accese da una luce sovrumana, noi lo vediamo quale i nostri grandi artisti del pennello, il Guercino, Guido Reni, lo raffigurarono.
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