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      Mentre l'orgoglio nostro, per un po' di superiorità d'ingegno, di posizione sociale, di istruzione, è così facile e pronto a ribellarsi, ad esimersi, a creare le comode eccezioni, a uscire da quella fraternità cristiana che a Gesù era tanto cara e della quale ci diede con la parola e l'azione così belli esempi.
      L'uomo-Dio volle purificare la sua anima per mezzo del suo araldo Giovanni, e la sua anima non aveva macchia: - mentre tante e tante creature dalla coscienza impura, sdegnano in una malintesa superbia di curvare il capo innanzi a Dio e al suo ministro: mentre innanzi all'autorità dei genitori, dei maestri e dei vecchi, tanta giovinezza sdegna di piegarsi credendosi infallibile.
      Ma l'orgoglio altezzoso è dei piccoli; la sincera umiltà è dei grandi e degli eletti.
      Il mercoledì delle Ceneri fu detto dai Santi Padri Caput jejunii. In questo giorno, con la cenere delle sacre palme abbruciate l'anno antecedente e benedetta con rito apposito, si segna di croce la fronte dei cristiani pronunziandola parola di monito alto e severo che inizia la Quaresima. E come ogni ricorrenza di giubilo o di lutto della nostra religione foggiata sulla tradizione e sul ricordo, così la quaresima, che ha le sue origini nello stesso Vangelo, richiama i quaranta giorni passati da Cristo nel deserto per prepararsi degnamente con la penitenza e col digiuno alla solennità della Pasqua.
      Ancora un grande esempio, una profonda lezione d'umiltà che il divino Maestro ci ha dato. Egli, la cui giovinezza austera e illibata era consacrata intera alle opere di pietà e di bontà. Egli che passava con la bianca veste incontaminata dal fango della terra e l'anima tutta rivolta al suo ideale sovrumano: Egli, benedetto dalle madri a cui rendeva i figli, dalle sorelle a cui rendeva i fratelli già preda della morte: benedetto dai malati inguaribili che risanava con uno sguardo e una parola: benedetto dai miseri a cui forniva il cibo del corpo e dello spirito: benedetto dagli afflitti, dagli oppressi a cui apriva nuove vie d'ineffabili mistiche consolazioni e speranze: Gesù che rimetteva le colpe per un solo atto di pentimento, e alla cui purezza immacolata sorrideva fiduciosa e tenera l'innocenza infantile, volle considerarsi come un peccatore, come una debole creatura umana, e, modestamente e silenziosamente, come era sua abitudine, donando il grande e difficile insegnamento dell'esempio pratico, più efficace di mille prediche ed esortazioni, lasciò le città e le terre ove la fama dei suoi miracoli e della sua predicazione gli affollava intorno grande quantità di gente d'ogni classe e d'ogni rito, e si ritirò nella solitudine d'un luogo deserto per concentrarsi in sè stesso, purificare ancor più il suo spirito già mondo, nel contatto indisturbato con l'infinito, e comunicare ancor più intimamente col suo Padre celeste - con Dio.


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Pagine mistiche
di Jolanda
Editore Cappelli
1919 pagine 168

   





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