Insegnamento possente d'umiltà nel considerarsi bisognoso di purificazione e di penitenza: insegnamento importante di vita spirituale nell'additarci la via della solitudine e del raccoglimento da cui la maggiore parte degli uomini rifugge poichè in essa non vede che la grande ombra aduggiante della tristezza, poichè la sola compagnia della propria coscienza accusatrice, pungente è a molti intollerabile; e coloro che si ritengono giusti portano sugli occhi la densa benda del loro orgoglio e pensano superfluo per l'anima loro un lavacro di purezza e di fede, mentre se si soffermassero ad esaminare il loro intimo pensiero, a contare gli errori, le macchie, le debolezze accumulate durante il letargo spirituale, forse ne stupirebbero e ne proverebbero una salutare vergogna. Ma pochi sentono il bisogno, conoscono il beneficio della solitudine, o possono sostenere la voce misteriosa. Anzi una delle principali preoccupazioni dell'uomo è quella di non essere solo, di ricercare le numerose e liete compagnie, di seguire le correnti più forti, di tuffarsi nella vita rumorosa, attiva, di perseguire il divertimento, di passare dall'uno all'altro piacere, e talvolta sino a farne il fine massimo dell'esistenza, ad abbrutirsi, ad uccidersi come in un turbine di vampe voraci. E il pensiero, l'affanno, il rimorso che si vuole fuggire segue invece instancabile, e nel colmo della gioia, dello stordimento, dell'egoistica ebbrezza, vibra il suo colpo di pugnale in mezzo al cuore momentaneamente oblioso per ricordare ferocemente la sua presenza, il suo dominio.
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