Non l'alimento del corpo ma quello dello spirito: perchè l'anima è la signora, il corpo lo schiavo; l'una deve dominare, l'altro obbedire.
«Allora il diavolo, dice il Vangelo, lo trasporta nella città santa, lo pone sul pinnacolo del tempio e gli dice
«- Se tu sei figlio di Dio, gettati giù poichè sta scritto che a' suoi angeli comanderà per te ed essi ti porteranno sulle mani affinchè non inciampi il tuo piede nella pietra.
«Gesù gli disse:
«- Sta anche scritto: Non tenterai il Signore Iddio tuo.»
È la presunzione dell'infallibilità, dell'invulnerabilità, una forma d'orgoglio che determina le cadute dai più alti voli. È il pensiero di Lucifero di valere più che Dio. E saggiamente rispose Cristo che Dio non vuol essere tentato cioè che non si deve provocare il castigo dell'umiliazione che l'Eterno infligge a chi troppo presume di sè.
Di nuovo il diavolo lo porta sopra un monte molto elevato e gli mostra tutti i regni del mondo e la loro magnificazione e gli dice:
«Tutto questo io ti darò se prostrato mi adorerai.
«E Gesù gli disse:
«- Va via, Satana, che sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e servi Lui solo.
«Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco gli si accostarono gli angeli e lo servirono....»
Dopo l'orgoglio, la compiacenza, l'avidità del possesso, l'ambizione del dominio, la seduzione del lusso, del piacere, il sogno della felicità terrena per cui si dimentica il fine vero della vita, e si asservisce l'anima sino a renderla schiava delle cose caduche, a prostrarla innanzi al Male. Ma Gesù, tentato, è inespugnabile come rocca adamantina, dice all'antico avversario la parola che sfata il miraggio, che fa svanire l'inganno: Solo Dio, l'Eterno, l'Infinito è degno d'adorazione e d'amore.
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