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      L'umiltà, con l'umiltà, i poveri coi poveri! I primi a salutare la venuta di Gesù nel mondo delle sofferenze, furono esseri mancanti di tutto, venuti a mani vuote o con rustici prodotti, ma con un cuore sincero. E Dio lo vide e furono prediletti, perchè attraverso alle tenebre dell'ignoranza ebbero la divinazione del mistero, e scorsero, nella piccola creatura giacente nel presepe, il Salvatore, il Maestro futuro.
      E Maria, la madre giovinetta, pudica e timorosa, non ancora perfettamente conscia, forse, della sua eccelsa missione, Maria, che chiusa nel suo manto sognava come ogni madre novella il dolce sogno della maternità presente, dal fervore degli adoranti, dalle loro ingenue parole che narravano di canti d'angeli e della nuova stella: dal solo fatto di quell'atto d'omaggio impreveduto, Maria aveva la conferma del suo alto destino. E ripensando al saluto del Messaggero celeste nella sua cameretta verginale, alle parole vaticinanti d'Elisabetta, nel suo nato vide rifulgere ad un tratto la luce della divinità. Allora, tremante, piegò le ginocchia coi pastori, giunse le mani e adorò con essi, mentre forse il bordone d'uno di quegli uomini proiettava vagamente sul muro l'ombra della croce....
      XII.
      Resurrezione.
     
      Mentre l'armonia festosa delle campane si diffonde nel limpido cielo primaverile, e i fiori odorano sugli altari nelle chiese parate a festa, e l'olivo della pace s'inalbera in ogni dimora come un vessillo pio, leggiamo insieme il racconto dell'avvenimento divino:
      «Passato il Sabato, Maria Maddalena e Maria madre di Giacomo e Salome avevano comperato gli aromi, per andare a imbalsamare Gesù.


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Pagine mistiche
di Jolanda
Editore Cappelli
1919 pagine 168

   





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