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      Attraverso alla narrazione del Vangelo, vediamo lucidamente, viviamo anzi, quell'alba primaverile sotto il cielo d'Asia velato di bianchi vapori all'oriente. Vanno le tre donne, chiuse nei loro manti oscuri, come ancora le Arabe li portano ai giorni nostri, i manti che celano i vasi con gli unguenti profumati di nardo, d'aloè, di benzoino, che lasciano dietro i loro passi una traccia d'acuto aroma. Vanno in silenzio le pietose, atterrite ancora dalla tragedia a cui assistettero; angosciate tuttora dall'inuguagliabile strazio della Madre Dolorosa. L'una d'esse, la bionda Maddalena, piange lacrime furtive che terge nascostamente con un lembo del suo manto. Ella ha perduto non solo il Maestro, la Guida sicura, il risvegliatore delle coscienze e dei cuori, ma il suo salvatore. Per lei, peccatrice ravveduta, Gesù fu il redentore prima che per tutti gli altri uomini. Ella viveva nelle tenebre, ed Egli le diede la luce: ella seguiva le vie dell'errore, i suggerimenti del suo istinto primitivo perchè ignorava che vi fossero parole, che vi fossero sentimenti d'una specie superiore. Ma dal giorno in cui Gesù le posò fraternamente la sua mano radiosa sulla spalla, e con la voce dolce e profonda l'assolvette delle sue passate colpe e le ingiunse di non peccare più, da quel memorabile giorno Maria Maddalena si sentì interamente rinnovata, monda, felice. I piaceri materiali non l'allettarono più, i compagni e le compagne delle ore di orgia e di dissolutezza le ispirarono ribrezzo e pietà. Tutta l'anima sua primitiva e semplice fiammeggiò come un rogo di purificazione e d'amore divino.


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Pagine mistiche
di Jolanda
Editore Cappelli
1919 pagine 168

   





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