Uno strano sbigottimento le ha prese, le impaura: temono d'essere sorprese nella loro opera di misericordia dai nemici di Cristo, d'essere impedite di compiere quell'estremo atto d'omaggio alla memoria del loro maestro. E mentre accelerano il loro andare, ecco il sole che in tutta la sua gloria emerge trionfale dall'orizzonte e dardeggia come in un saluto d'onore i suoi primi raggi sul masso solitario, ermo, silenzioso.
Nessuno custodisce il santo luogo; anche i discepoli più fedeli l'hanno disertato. E le afflitte, giungendo affannate, se ne lagnano sommessamente tra loro, e misurando con gli sguardi le dimensioni e la pesantezza della larga lastra di macigno, disperano che le loro forze femminili possano bastare a scostarla. Ma mentre Maria Maddalena, posate a terra le urnette degli aromi e sbarazzatasi del suo manto s'accinge all'impossibile impresa con l'ardore dell'anima sua che confida in un aiuto sovrumano, s'avvede che la grande pietra è già stata rimossa, e balza indietro e grida inorridita. Ed ecco il celeste guardiano, dall'interno della grotta, bianco, immateriale, soffuso il volto d'un chiarore insostenibile, calmare il femminile smarrimento con le parole consolatrici: «Colui che cercate non è qui, ma altrove; colui che avete creduto non veder più tra voi, rivedrete, e sarà unito a voi per sempre».
Oh, di quali sereni colori, di quale giubilo, di quale aura di festa, si sarà improvvisamente rivestita agli occhi delle stupefatte donne di Gerusalemme la natura, all'inaspettata parola di risurrezione e di vita!
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Cristo Maria Maddalena Gerusalemme
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