E perfino inni, odi, sonetti, ballate e canti, venivano declamati in simile occasione: tanto che nel 1632 alla spirituale tenzone prese parte pure il sommo tragico francese Corneille.
L'autore del libro che ho citato ritiene che da «queste poetiche e geniali Corti d'Amore indette dagli araldi medioevali per esaltare la Regina del Cielo» abbiano avuto origine gli attuali Congressi Mariani.
Un re di Francia, Luigi il Grande, nel 1650 rinnovò con pompa solenne la consacrazione votiva che il padre di lui, Luigi XIII aveva fatto di sè e del suo regno alla Vergine Immacolata nel 1630, ad esempio dell'atto compiuto quasi tre secoli prima da Giovanni I, Re d'Aragona e di Valenza.
Anche in Austria, l'Imperatore Ferdinando III, l'anno 1647, consacrava alla Purissima la sua persona e i suoi Stati, inalzando a pegno e ricordo della promessa in una piazza di Vienna una colonna di marmo con figure ed emblemi esprimenti le vittorie di Maria Immacolata sul male.
Fra tutte le nazioni devote a questo Titolo della Vergine, la Spagna ne fece un Ordine cavalleresco: ed una pia principessa, nel vicino Portogallo, creava l'ordine religioso della Immacolata.
In Italia fu un Duca di Savoia, Vittorio Amedeo II, che elesse Maria Immacolata a patrona della sua stirpe e dei suoi sudditi. Dopo la crudele guerra sostenuta per lunghi anni dal valoroso Piemonte contro la Francia, e terminata con celebre vittoria, il Duca emanava un editto nel quale, come gli antichi cavalieri crociati, cristianamente rendeva grazie e lodi a Nostra Donna per le singolari prove di protezione ch'egli e i suoi ne avevano avuto; e si riprometteva, come i suoi pii avi, di onorarla e farne celebrare e rispettare il culto.
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