L'editto ha parole semplici e austere, rievocanti al vivo la fede sincera e profonda dei cavalieri antichi, che, prima di recarsi a combattere, piegavano il ginocchio sulle pietre delle cattedrali e posavano la loro spada sull'altare perchè vi scendesse la benedizione del Signore.
«Siamo fermamente persuasi - è detto nell'editto che la Beatissima Vergine è quel prezioso e sacro canale, onde, in ogni tempo ci sono derivate grazie tanto sensibili dal Cielo sopra la nostra Casa e sopra i nostri popoli, come chiaramente si vede nella lunga esperienza di otto secoli nei quali quella gran Madre e Signora ha date ai regnanti a ai sudditi tante e sì segnalate prove del suo materno patrocinio, così nelle contingenze di guerra, come in altri periodi e disastri; perciò Noi, seguendo l'esempio di quell'amore filiale e di quella pia riconoscenza de' nostri antenati, che all'onore di Essa hanno fondate tante chiese di qua e di là dai monti, instituito il Sacro Ordine della Santissima Annunziata, che essi medesimi portarono con gran riverenza, dandolo a' suoi più illustri e vittoriosi vassalli per contrassegno e ricompensa dei meriti loro; finalmente han fatti e pubblicati diversi editti indirizzati al mantenimento del suo culto ed alla celebrazione delle sue feste, come sono quella del Beato Amedeo, ai 17 Giugno 1430: quella di Carlo Emanuele I, mio bisavo, ai 6 Dicembre 1621; quella di Cristina di Francia, mia avola, ai 21 Marzo 1635; e, per ultimo, quella di Carlo Emanuele II, mio fu signore e padre, ai 28 Giugno 1648: i quali tutti, oltre alla divozione generale agli altri Misteri di Nostra Signora, han professata una speciale venerazione a quelli della sua Immacolata Concezione ed Annunziazione.
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