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      Ecco l'Annunziata piena di grazia. Una fanciulla è sola nella sua cameretta e prega nella pace, nel silenzio, nell'innocenza dell'anima sua. Un lampo, una luce, e una diafana forma angelica le appare dinnanzi. Ella ristà dalla preghiera, meravigliata e intimorita; e l'angelo, allora, presentandole un giglio, la saluta e la rassicura: «Ave, Maria; il Signore è teco». E come la vergine lo interroga con lo sguardo riverente e desideroso, intorno al motivo del miracolo, l'Angelo segue: «Tu sei la benedetta fra tutte le donne», e le rivela l'augusta missione a cui il creatore l'ha designata. La fanciulla esita; in quell'attimo, poichè è in comunicazione con Dio, ha la lucida ed intera percezione del significato austero, grande, terribile, del privilegio celeste: ha la visione del martirio che l'attende: eppure non tenta nemmeno sottrarsi alla volontà divina; non ha un moto d'orgoglio per quella predestinazione sovrumana. La sua risposta è breve e dolce; piena di mansuetudine: «Ecco l'Ancella del Signore: sia fatto secondo la tua parola». Quale esempio per chi si prepara ad una missione ardua e superiore, verso cui s'inclinò come rispondendo all'appello di un angelo invisibile! L'anima vegliava in preghiere, avvolta in un velo di ideale e di sogno, vegliava inconscia del comando divino, ma preparata a sorgere, come un guerriero prode e previdente che si tien pronto nell'arma. Ed ecco, nell'ansia dell'attesa silente, il lampo della rivelazione, ecco la voce, ecco il richiamo del Cielo: Salve! tu sei l'eletta!


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Pagine mistiche
di Jolanda
Editore Cappelli
1919 pagine 168

   





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