Sia santificato il tuo nome».
Dopo l'implorazione, la esaltazione. All'Autore dell'universo coi suoi milioni di mondi, abitati da milioni di vite, all'arbitro dei destini intorno a cui gli Angeli stessi si prosternano adoranti, sia gloria! Prima d'esporre a Dio i nostri bisogni, affermiamo la nostra fede in un inno d'osanna che celebri la potenza e la bontà sua. Sia santificato il tuo nome! Possano, cioè, tutti gli uomini riconoscerti e lodarti in eterno, nelle opere tue, nei tuoi miracoli giornalieri, nella tua voce che parla alle coscienze, o Signore....
«Venga il tuo regno....»
Che cos'è la vita nostra se non un continuo e inquieto desiderare? Un'aspirazione verso una pace, verso una gioia, verso una sazietà che continuamente ci sfuggono? Dio è l'ideale, poichè è il riassunto di tutte le perfezioni, di tutta la bellezza, di tutta la bontà. Chiamando il suo regno, la sua sovranità nei nostri cuori, noi facciamo appello a quella pace che Dio solo può dare, e che concede talvolta anche fra i più duri travagli. La sovranità mistica di Dio sull'anima umana segna, talora, al suo inizio, un totale mutamento: è un debole che si trasforma in forte; è un derelitto che diviene privilegiato; è un cieco morale che riacquista ad un tratto la nozione del dovere e della nobiltà del proprio spirito immortale; è un crudele che diventa pietoso; è un dissoluto che diviene santo.
Oh non cessiamo mai dal chiedere, dal desiderare per noi il regno di Dio! Solo allora, quando un suo raggio, illuminando tutto il nostro mondo interiore, ci avvertirà ch'Egli ha preso possesso di noi, solo allora ci sentiremo paghi e sicuri, e nulla ci turberà più.
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Autore Angeli Dio Dio Dio Dio
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