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      «Sia fatta la tua volontà....
      Ecco la parte più difficile della dolce preghiera dettata da Gesù; quella che ci costa le lagrime più amare, che non si può, talvolta, formulare senza sentirsi affranti da una lotta formidabile sostenuta contro il nostro istinto, il nostro sentimento, la nostra vita che si ribella. Noi non sappiamo, non possiamo penetrare con la nostra mente mortale negli imperscrutabili decreti di Dio; e opponiamo la nostra volontà alla volontà superiore, come il bimbo si rifiuta alla sottomissione che gli costa e di cui ignora il motivo salutare. La madre che si vede morire il figliuolo sul fiore degli anni, la giovinetta, che resta priva del prezioso ausilio materno, la sposa tradita, la balda vita virile che si trova ad un tratto per malattia o per un caso tragico resa inerte e presso a spegnersi: tutta, infine, l'umanità che soffre mille dolori, che geme sotto il peso di raffinate torture materiali o morali, che aspira a un'ora di sole, spesso senza che le sia mai concessa: come potrà imporre silenzio ai propri nervi, al proprio sangue, prostrarsi e dire: Sia fatta la volontà tua?...
      Eppure l'olocausto supremo, l'annientamento dell'anima nel suo creatore è forse l'unico possibile sollievo, la sola via di salvezza dalla disperazione. Oh, Signore, fa che, come bene scrisse un grande spirito credente, il Manzoni, il nostro capo sia sempre pronto a curvarsi sotto la tua mano: fa che, nelle contrarietà come nel dolore, possiamo dire, piangenti, ma non ribelli: Fiat voluntas tua.


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Pagine mistiche
di Jolanda
Editore Cappelli
1919 pagine 168

   





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