E come il profumato vapore dell'incenso, questa preghiera libera sale carica dell'aroma più intenso dell'anima. Memorie sante degli anni puri, pentimenti salutari, solenni promesse, rinunzie supreme, aspirazioni disperate, rendono più intensa e rapida e profonda la comunione dello spirito e del suo Creatore. Oh! se potessimo sempre pregare così, non riguarderemmo più il dovere della preghiera come un obbligo materiale: non subiremmo più distrazioni, più freddezze; non potremmo più cadere nello sconforto derivante dall'apparente inutilità delle preghiere: giacchè se anche non potessimo ottenere quello che chiediamo, la fede della supplica ci porterebbe sempre l'aiuto Divino.
Per pregar bene ed efficacemente conviene che ognuno foggi da sè la propria preghiera, secondo l'età, lo stato, le circostanze in cui si trova. E non importa che la forma sia elegante, sia ricercata e magniloquente. Anzi dovremo curare la semplicità assoluta, come Cristo volle che fosse, e ce ne lasciò un esempio con la sublime preghiera da Lui insegnata. Poi nel pregare, nel chiedere, si abbia sempre l'intenzione di sottoporre la nostra volontà umana e cieca alla volontà Divina veggente e sapiente. Molti credono che pregare equivalga ad ottenere, e non pregano se non per avere quello che desiderano, precisamente come si rivolgerebbe una supplica a un potente. Invece la preghiera deve essere soprattutto fusione dell'anima con la Divinità, abbandono fidente e completo alla Provvidenza, richiesta di forza e di luce per pensare e per agire come la somma Sapienza prestabiliva.
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