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      E mentre le «grazie» non vengono sempre accordate perchè il più delle volte si riferiscono alla nostra vita materiale; la forza e la luce, che riguardano la nostra vita spirituale, si ottengono sempre, ed anche, talvolta, unite a misteriosi avvertimenti superiori.
      Spiritualizziamo la preghiera! Rimettiamola nella sua degna sfera d'elevazione e d'idealità da cui l'abbassarono l'ignoranza e la presunzione umana.
      Togliamo da essa i ristretti confini e ogni carattere troppo personale ed esclusivista. Sentiamoci, come i cristiani delle catacombe, tutti fratelli nel Signore e preghiamo non solo per i nostri parenti e per le persone a noi care, ma preghiamo per tutti, per quelli che ci fecero del male come per i benefattori; per i malvagi, per i corrotti, come per gli onesti.
      Sia la nostra preghiera la mistica catena che ricerca le anime, e tutte le riunisce in un'invincibile speranza alle soglie dell'infinito, dove nella sua misericordia vigila Dio.
      XVIII.
      Fratellanza
     
      Vi è una disposizione della coscienza che la Chiesa definisce per stato di grazia. La fede viva dà sicurezza alle azioni e alla condotta: la religione penetrata col suo spirito di luce nella vita la fa più limpida e serena: la letizia del sentirsi degni, di non avere a rimproverarsi nessuna grave trasgressione al proprio dovere o agli obblighi che incombono al cristiano, diffonde una pace soave e pia sull'anima, come un velo bianco profumato d'incenso. Il regno di Dio è in noi, come lo invocammo nella preghiera. Eppure bisogna vigilare, perchè appunto allora il pericolo può essere vicino.


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Pagine mistiche
di Jolanda
Editore Cappelli
1919 pagine 168

   





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