Anche allorchè la parola arcana di Dio giungerà al nostro intelletto ottuso e ci darà un fremito di rinascita, essa rimarrà sterile se ci troveremo sprovviste della fiamma dell'ideale, se non avremo pensato a fornire il nostro spirito delle forze e delle virtù necessarie ad una vita nobile ed alta in cui abbia il primo posto l'abnegazione. Nè si deve pensare di poter acquistare questa ricchezza intangibile e profonda quando più ci punge la mancanza, quando più sentiamo l'invidia per coloro che la posseggono e che non possono comunicarla facilmente. Essi vi diranno di acquistarla. Ma, dove e come? Il mezzo sarà lungo, difficile, e, intanto, l'ora divina passa e scocca inutile sul nostro capo.... «Mentre andavano a comprarne, arrivò lo sposo e le pronte entrarono con lui alle nozze, e fu chiuso l'uscio. Ultime vennero anche le altre vergini, dicendo Signore, Signore, aprici. Ma egli in risposta disse: In verità vi dico, non vi conosco...».
Dure parole di rinnegazione! Ma le negligenti le meritarono. Il premio vuol essere conquistato a prezzo di lunga fatica e non preso d'assalto. Il compenso ad una vita virtuosa, vissuta tutta nell'osservanza del dovere, nella luce della verità e della fede - sempre, anche quando la notte era più buia e lo sposo mistico sembrava più lontano - è immancabile. L'istante viene in cui le auree porte che lungamente rimasero chiuse alle nostre speranze, ai nostri sospiri, si aprono per il trionfo dell'anima che fu vigile e fedele.
Ma chi non seppe coltivare in sè questa forza di volontà, chi sdegnò i mezzi prudenti, e, tra il dovere faticoso e l'agevole condiscendenza al proprio egoismo, la malintesa pietà verso se stessi, fu imprevidente e si lasciò vincere e s'attardò e deviò, aspetterà invano che le porte misteriose della vera felicità si aprano per accoglierlo.
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Dio
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