Questo puō anche accadere in un medesimo individuo quando lo compia con disposizioni differenti. Vediamo, dunque, di portare nell'atto inclito e austero tutti quegli elementi di sentimento e di riflessione che possono concorrere e renderlo ancor pių benefico e sacro. E inginocchiandoci all'altare, preghiamo cosė:
ŦVenga sopra di me, Signore, la Tua misericordia: venga, ma prima rischiara Tu la mia coscienza perchč veda sino in fondo, senza velo d'illusioni orgogliose, senza reticenze di sofismi vili, senza errori derivanti da comodi pregiudizi, da erronee o monche interpretazioni della Tua legge. Da' all'anima mia di penetrare oltre queste nebbie della terra, di salire alla luce della Tua Veritā, Ŧillumina gli occhi miei, affinchč io non dorma giammai sonno di morteŧ.
XXI.
Fiducia
Gesų obbligō i suoi discepoli a montare in barca e precederlo all'altra riva, mentr'egli licenziava la folla. E, licenziata la folla, salė solo sopra un ponte a pregare. E venuta la sera era solo in quel luogo.
ŦFrattanto la barca era in mezzo al mare, sbattuta dalle onde; chč era contrario il vento. Ma alla quarta vigilia della notte, Gesų andō verso di loro, camminando sulle acque.
ŦE i discepoli, vistolo camminar sul mare, sbigottirono e dicevano:
Ŧ- Č un fantasma.
ŦE per paura gridarono. Subito disse loro Gesų:
Ŧ- Fate cuore, son io: non temete.
ŦPietro gli rispose:
ŦSignore, se sei Tu, comandami di venir da Te sulle acque.
ŦEgli disse: Vieni.
ŦE Pietro sceso di barca, camminava sulle acque per andar da Gesų. Ma, vedendo il vento gagliardo s'impaurė, e cominciando a sommergersi, gridō:
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Tua Tua Tua Veritā Gesų Gesų Vieni Pietro Gesų
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