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      E cosí poté facilmente accadere che anche certi principî, certi metodi e certe ipotesi fossero lasciati in disparte, o si stimassero superati e come logori e fuori d'uso, non perché se ne fosse mostrata la falsità o la infondatezza, ma perché apparivano connessi e solidali con quel sistema o quell'indirizzo che si giudicavano superati.
      Ora se è vero che a intendere il significato e il valore di una dottrina particolare è necessario considerarla nelle relazioni col sistema di dottrine di cui fa parte, non è perciò meno legittimo considerare se essa possa aver valore e segnare un acquisto, anche all'infuori della validità di quel sistema e di quelle altre dottrine, colle quali primamente si svolse.
     
      3. - L'intento di questo scritto è appunto di esaminare il valore teorico e metodico della distinzione tra Etica assoluta ed Etica relativa; la quale è bensí, nel pensiero dello Spencer, parte integrante del suo sistema, ma ha, secondo il mio avviso, ragione di essere, indipendentemente dall'applicazione che egli ne fa e dai postulati che l'hanno suggerita.
      Perciò si divide naturalmente in due parti: espositiva e critica; la prima rivolta a mettere in chiaro le ragioni e il significato della distinzione nel pensiero dello Spencer; la seconda a esaminare la possibilità e la utilità di mantenerla e applicarla sotto una forma diversa.
      L'esposizione comprenderà pure necessariamente due parti: una che richiama, in modo breve quanto è possibile ma esatto, il concetto informatore e i lineamenti fondamentali di tutta l'Etica; l'altra che traccia piú distesamente la dottrina particolare esaminata.


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La dottrina delle due etiche di H. Spencer e la morale come scienza
di Erminio Juvalta
pagine 87

   





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