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      (Stato di pace permanente; cooperazione volontaria; nessuna aggressione diretta o indiretta; scambio di servizi gratuiti)5.
      La condotta ottima è dunque quella che soddisfa a tutte queste condizioni ad un tempo; e però compito dell'Etica assoluta resta quello di dedurre da queste condizioni le norme a cui tutte le forme di attività umana, a qualunque fine siano volte, debbono conformarsi per essere totalmente buone.
     
      5. - Per tal modo sono determinati i principî o i dati sui quali deve costruirsi l'Etica assoluta: le condizioni della vita umana, individuale, parentale e sociale, proprie dello stato di adattamento perfetto; è determinato il metodo: la deduzione; ed è posto fuori di contestazione il fine ultimo che giustifica le norme cosí dedotte e dà alla condotta proposta valore di ottima: la massima felicità universale.
      Ma restano due grandi difficoltà: una incoerenza, almeno apparente, da togliere, e una lacuna da colmare. L'incoerenza è questa: Come si può sostenere che il fine della condotta buona è la felicità, se le norme di essa condotta devono essere dedotte dalle leggi necessarie della vita nello stato sociale, e devono valere indipendentemente da ogni estimazione diretta e individuale del piacere e del dolore? O, in altri termini, come si risolve l'antitesi tra il fine assunto e il metodo proposto?
      La lacuna è la seguente: Le condizioni che si pongono come proprie della condotta ottima e che la deduzione morale deve prendere come dati, sono esse possibili, o non esprimono delle esigenze in tutto o in parte incompatibili fra di loro?


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La dottrina delle due etiche di H. Spencer e la morale come scienza
di Erminio Juvalta
pagine 87

   





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