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      Perché il concetto per il quale il paragone è assunto, è, nella sua espressione piú semplice, questo: che anche per l'Etica la soluzione scientifica o scientificamente approssimata dei problemi piú complessi richiede la soluzione dei problemi piú semplici. Il paragone non deve dunque essere staccato da questo concetto e preso con una significazione diversa; altrimenti si fraintende e paragone e concetto; e rimane oscurato uno dei punti piú importanti della dottrina particolare ora esposta.
      La quale non ebbe mai molta fortuna né presso i fautori di una morale scientifica, né presso gli avversari. Questi, preoccupati forse in generale dal pensiero di mostrare la insufficienza dell'indirizzo naturalistico, hanno veduto nella dottrina delle due Etiche (illustrata da quei confronti!) soprattutto una figliazione del concetto meccanicistico, e l'hanno combattuta in nome delle esigenze della Morale; quelli hanno notato nella affermata necessità di costruire un'Etica assoluta, una contraddizione colla teoria dell'evoluzione, e col principio della relatività della morale e del diritto: e l'hanno combattuta in nome delle esigenze della scienza. Gli uni e gli altri hanno considerato la dottrina particolare unicamente in relazione colla dottrina generale colla quale si presentava connessa, senza badare alle ragioni che la possono legittimare all'infuori del sistema e della forma speciale di applicazione che in esso ha trovato.
      PARTE SECONDACRITICA PRELIMINARE:
      LE QUESTIONI PREGIUDIZIALI E IL PRECONCETTO


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La dottrina delle due etiche di H. Spencer e la morale come scienza
di Erminio Juvalta
pagine 87

   





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