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      DAL QUALE HANNO ORIGINECAPITOLO TERZO
     
      LA PREGIUDIZIALE DELL'IMPERATIVO CATEGORICO
     
      La dottrina esposta traccia il piano che lo Spencer si è proposto di seguire per soddisfare al compito da lui assegnato all'Etica: quello di determinare scientificamente le norme della condotta morale.
      Ma già intorno a questo modo di intendere l'ufficio dell'Etica incalzano le difficoltà e le obbiezioni; le quali devono essere, almeno nel loro contenuto sostanziale, esaminate. Perché, se non si riconosce la legittimità del suo concetto sull'ufficio dell'Etica, è vano discutere della possibilità e legittimità del piano proposto per attuarlo.
      L'esame critico si distingue perciò naturalmente in due parti; delle quali la prima potrebbe dirsi critica preliminare.
     
      ***
     
      1. - L'Etica può, o non può, essere scienza normativa? Ecco una prima questione pregiudiziale, che, a giudizio di un profano (solamente dei profani?), potrebbe dare un'idea poco lusinghiera dei progressi e dei frutti della speculazione morale.
      L'opinione se non universalmente, certo generalmente, dominante è che non possa. L'opinione dominante par che si chiuda in questa alternativa: l'etica o è scienza, e non è piú normativa; o è normativa, e non è piú scienza. La ragione dell'antitesi, che cosí si pone, tra le esigenze della scienza e le esigenze della morale, è nota. Dicono i puri moralisti: - Una morale che non dia alla norma carattere di obbligatorietà non può essere vera morale; e darle obbligatorietà assoluta non si può senza uscire dal campo della scienza.


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La dottrina delle due etiche di H. Spencer e la morale come scienza
di Erminio Juvalta
pagine 87

   





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