Se poi lo stesso criterio morale può legittimare due modi di operare opposti, ciò non può essere che per mancanza di determinazione delle circostanze; e prova in ogni modo che le norme particolari della condotta morale non sono tutte determinate e conosciute. E se finalmente quelle parti della condotta escono dal campo della morale, quale norma suprema è mai quella che non ha nulla da dire intorno a una parte cosí grande dell'operare, come è, per esempio, tutta la condotta politica dell'individuo e della società? Si dirà che per questa parte, per la quale le norme non sono date, il criterio si ricava da quelle già date e accettate come morali? Urtiamo in una seconda difficoltà.
8. - Per ricavare dalle norme già date il criterio cercato, per unificarle cioè in una norma piú generale, occorre che le norme date concordino fra di loro, che in tutte si possa riconoscere appunto questa unità di criterio. Ora, tralasciando pure di insistere, perché è cosa troppo nota, sull'antitesi fondamentale esistente tra le norme di condotta che valgono come morali rispettivamente nelle condizioni di pace e di guerra, o sui contrasti, tragici talvolta, tra i "doveri" familiari e i "doveri" sociali, bisogna osservare che le norme date e accettate come morali possono contemplare e contemplano realmente, almeno in parte, delle relazioni, direi, secondarie, le quali esistono e sono possibili in grazia di relazioni primarie e fondamentale, che le norme non contemplano e che sono la negazione del criterio applicato in quelle norme.
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