Il codice morale di un dato tempo e luogo delinea la forma di condotta richiesta dalle condizioni dell'esistenza sociale in quel tempo e luogo, e trova in esso la sua giustificazione.
A nessuno può venire in mente di negare la reale ed effettiva dipendenza delle norme morali dalle esigenze della vita sociale. Ma se queste esigenze possono spiegare come si sia formato storicamente e psicologicamente il codice di condotta correlativo finché sono inconsapevolmente identificate colle esigenze della coscienza morale, esse non bastano piú, neppure a determinare quale sia la condotta adatta in un certo momento storico, una volta che siano assunte come criterio riflesso e consapevolmente seguito; non bastano, tranne che in un caso: nel caso che le condizioni di esistenza, da cui quelle esigenze emergono, siano considerate come immutabili o come assolutamente sottratte ad ogni azione od efficacia che possa esercitare su di esse la condotta umana, individuale e collettiva. Perché quando intervenga la consapevolezza di una possibile efficacia modificatrice della condotta umana sulle condizioni sociali e sulle esigenze che ne nascono, allora entra di necessità nella valutazione della condotta la considerazione di questa efficacia; la quale richiede il confronto tra lo stato presente e uno stato futuro, tra uno stato reale e uno stato possibile. E la ragione della scelta tra i due non può essere data dalla realtà dello stato presente, ma dalla diversa desiderabilità dei due stati messi a confronto; e quindi non soltanto dalle esigenze dello stato reale, ma anche da quelle dello stato possibile o creduto tale.
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