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      Ma anche supposto che per questa guisa la perfetta simpatia venga a sanare gli effetti delle inferiorità imposte dalla cooperazione sociale, il tipo che ne risulta presenterebbe sempre questo difetto: che la ricerca e il raggiungimento di alcuni dei fini, ai quali la cooperazione serve, apparirebbe per una parte dei cooperanti subordinata alla benevolenza di un'altra parte. Il qual difetto basterebbe per togliere, nel giudizio di una coscienza imparziale, a quel tipo di cooperazione il carattere di universale preferibilità.
     
      12. - Ma il difetto era, come s'è detto, dato il presupposto dello Spencer, inevitabile. La simpatia è per lui il mezzo di conciliazione dell'egoismo coll'altruismo. Ma poiché i limiti rispettivi dell'egoismo e dell'altruismo sono segnati dalle esigenze del suo tipo sociale, la perfetta simpatia è in ultimo la condizione dell'adattamento psicologico dei singoli a queste esigenze. Ed è caratteristico a questo riguardo il fatto che il capitolo, nel quale si tratta dello svolgimento progressivo della simpatia come fattore della conciliazione, porta lo stesso titolo e sostituisce nei Dati il capitolo smarrito e aggiunto poi in appendice, che ho citato piú sopra (v. nota 19), nel quale si cita come esempio di conciliazione tra l'egoismo e l'altruismo l'adattamento alle esigenze della vita sociale delle api e delle formiche. Per questo rispetto direi, se non sembrasse un paradosso, che il grande assertore e propugnatore dell'individualismo, è in fondo, senza che se ne accorga, un difensore della subordinazione totale e definitiva dell'individuo a un tipo di cooperazione sociale, che egli considera bensí come la condizione necessaria alla vita piú elevata dell'individuo e della specie, ma che in realtà vincola il grado di elevazione della vita di un gran numero se non di tutti gli individui, alle esigenze di una certa struttura economica.


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La dottrina delle due etiche di H. Spencer e la morale come scienza
di Erminio Juvalta
pagine 87

   





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