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      Quali siano questi fini non si può stabilire se non o per constatazione o per ipotesi. Per constatazione, quando corrispondano all'osservazione della realtà psicologica in un dato momento storico, ossia in una forma di civiltà. Per ipotesi, quando si voglia cercare preliminarmente quali sarebbero le condizioni richieste dalla possibilità di ciascuno dei fini isolatamente preso o di un gruppo. (Ed è inutile a questo proposito insistere qui sulla eventuale opportunità o necessità di ricorrere a tali ipotesi specialmente nelle ricerche, come questa, nelle quali non è possibile la sperimentazione).
     
      14. - Ma tanto nell'uno quanto nell'altro caso le condizioni che se ne ricavino e che vengano stabilite come proprie del tipo di società giusta considerato, presentano questo carattere: che non sono date, ma costruite, che non sono reali, ma ideali. Ora, se noi determiniamo quali siano le norme di condotta corrispondenti a quelle condizioni, queste norme esprimeranno quale sarebbe il modo di operare nella supposizione che esse siano già date e reali, e non quale sia il modo di operare che tende a realizzarle, mentre sono date condizioni piú o meno diverse.
      La prima determinazione è oggetto di un'Etica pura; la seconda di un'Etica applicata, nella quale si consideri come fine il raggiungimento delle condizioni ideali che sono assunte nell'Etica pura, e si stabilisca per approssimazione quale sia in un dato momento storico la condotta sociale e individuale, che, nei limiti necessariamente imposti dalle condizioni reali date, è piú atta a favorire la trasformazione di queste nella direzione segnata da quelle.


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La dottrina delle due etiche di H. Spencer e la morale come scienza
di Erminio Juvalta
pagine 87

   





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