Il suo valore come motivazione dipende dal valore reale che le credenze hanno nella coscienza, dalla loro forza motrice. Essa ne addita la sorgente, ma non dà, essa, la forza. E se mancasse la fede nei dati assunti da lei, una costruzione metafisica qualsiasi avrebbe sulla condotta una efficacia non diversa né maggiore di qualsivoglia fantasia mitologica.
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Se le cose dette sono vere, bisogna riconoscere la legittimità della conclusione seguente:
La ricerca e l'analisi psicologica dei fattori da cui dipende l'osservanza della norma morale, come la dottrina pedagogica dell'educazione morale, sono una cosa diversa e distinta dalla costruzione normativa morale; come la spiegazione psicologica dei motivi da cui può dipendere, poniamo, l'osservanza delle pratiche di un culto è cosa affatto diversa dalla giustificazione teologica e dalla derivazione logica di quelle. Quindi quella costruzione metafisica, come qualsivoglia altra costruzione teorica - metafisica o no - ispirata dalla esigenza esecutiva e dalla preoccupazione pedagogica, non toglie nulla alla giustificazione della norma né alla legittimità della sua deduzione, dato - come nell'ipotesi - che l'una e l'altra siano raggiunte.
Similmente se, uscendo dall'ipotesi, supponiamo che il fine e la norma siano ancora da determinare, questa ricerca e determinazione teorica non solo potrà, ma dovrà essere istituita e compiuta, all'infuori di ogni preoccupazione sulla esistenza e sulla efficacia dei motivi atti a darne l'osservanza.
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