Pagina (35/61)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ed è superfluo ricordare a quali effetti questa persuasione conduca.
      Ma, malgrado questa ed altre difficoltà di ordine pratico (quelle di ordine teoretico non entrano nell'argomento presente), l'appello ai postulati metafisici appare una condizione necessaria di ogni costruzione etica, finché si giudica impossibile soddisfare per altra via all'esigenza di quella conciliazione.
     
      2
     
      Io penso che il problema sia insolubile perché mal posto; o piuttosto che il problema sorga e continui a sussistere per un difetto che vizia dall'origine il concetto di condotta buona. Si assume, per la necessità di cui s'è parlato piú sopra, come condotta buona la condotta che deve essere seguita date le esigenze di una certa vita sociale. Ma poi si vuole che sia giudicata buona da tutti i membri della società indipendentemente da quelle esigenze; e si trova che non può esser tale, se non è o appare ordinata rispetto ad un fine, nel quale tutti debbono ragionevolmente riconoscere il carattere di bene superiore per tutti a ogni altro bene. E la speculazione morale si volge a cercare il fine che valga a giustificare quella norma che si è posta come buona. Trovato il quale, le difficoltà spariscono come per incanto; e si procede alla costruzione logica delle norme cercando di dedurre da questo, che è posto nel quadro logico come ultimo e vero fine, quel tipo di condotta che si è già assunto come morale, e che è in realtà il postulato primo, la molla segreta di tutta la costruzione.
      Cosí il processo logico si sovrappone, male nascondendone il vizio d'origine, al processo psicologico e storico reale; e cosí si ha in fondo alle costruzioni etiche questa capitale incongruenza.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Prolegomeni a una morale distinta dalla metafisica
di Erminio Juvalta
Einaudi Editore Torino
pagine 61