Il che richiede manifestamente la determinazione e di quella realtà e di queste condizioni ideali.
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Data questa doppia determinazione, il problema si riduce a questa forma: fino a qual punto deve la condotta soddisfare alle esigenze della realtà, e fino a quale alle esigenze ideali? E assumendo come dati di induzione legittima che le condizioni reali sociali e individuali, oggettive e soggettive - sono soggette a trasformazione, e che questa trasformazione dipende, almeno in parte (e in proporzione via via maggiore) dalla condotta della società come un tutto e dei singoli, il problema capitale dell'Etica applicata diventa il seguente:
Quale sia in un dato momento storico la condotta (sociale e individuale) che, nei limiti delle esigenze necessariamente imposte dalle condizioni reali, è piú adatta a favorire la trasformazione di queste nella direzione segnata da quelle esigenze ideali, ossia tende ad attuarle.
Adunque il criterio dell'Etica applicata è il massimo avvicinamento possibile a quelle condizioni ideali; ossia è la corrispondenza della condotta alla possibilità che le condizioni reali presentano di soddisfare alle esigenze dell'Etica pura.
Determinare in relazione con questo criterio questo grado di corrispondenza per tutte le sfere di azione in cui si dispiega la condotta, è un problema senza dubbio complicatissimo e tale da non ammettere, si può dirlo a priori con certezza, che una soluzione approssimativa. Perché essa richiede dati molteplici e diversi mutuati da un gran numero di scienze particolari, segnatamente dalla psicologia e dalle scienze sociali e politiche, e deve tener conto delle combinazioni e ripercussioni ed elisioni di una quantità grande di fattori, e delle loro mutue azioni e reazioni.
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