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      Di queste ultime meritano di essere ricordate, perché piú significative, le due forme, nelle quali si mescolano e si sovrappongono i due tipi di valutazione qui sopra brevemente analizzati, la edonistica e la religiosa; che sembrano a prima vista i piú lontani e l'uno all'altro opposti.
      Si può avere cosí una interpretazione edonistica della valutazione religiosa (esempio l'utilitarismo teologico) e un'interpretazione religiosa della valutazione utilitaria (altruismo comtiano, misticismo umanitario).
     
     
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      Da quanto si è discorso pare si debba concludere che queste indagini (spesso nei particolari ingegnosissime e suggestive) nelle quali si cerca la ragione del valore morale nella sua connessione o congruenza con altri valori, abbiano importanza solamente nel rispetto strettamente pratico o esecutivo; in altre parole una importanza parenetica o pedagogica, in quanto una tale connessione conforta, sorregge o surroga con motivi di altra natura e sgorganti da interessi diversi il motivo specificamente morale. Sarebbero dunque analisi ed indagini preziose per l'educatore e per l'uomo politico (dato che si propongano fini morali), ma senza interesse per lo scopo a cui mirano, di costituire il fondamento o la giustificazione dei valori morali, perché radicalmente viziate dal falso supposto che la ragione della supremazia dei valori morali si possa cercare in qualchecosa che non abbia già essa per sé valore morale.
      Ma questa conclusione sarebbe precipitata e eccessiva.


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Il vecchio e il nuovo problema della morale
di Erminio Juvalta
Einaudi Editore Torino
1945 pagine 103