E di alcuni principî di questo libro si giovò assai nelle sue lezioni di Pedagogia all'Università, per quello che si attiene alla morale disciplina e soprattutto all'educazione fisica, come può vedersi nel trattato pedagogico del Kant paragonato coll'Emilio. Ma nel resto, egli sapeva discernere benissimo gli errori e l'esagerazioni del filosofo ginevrino anche in fatto d'educazione; e quindi se il Kant (come osserva il Barni) è per alcuni rispetti un discepolo di Rousseau, si mostra però un discepolo indipendente, e che mira e va più alto nel correggere il suo maestro.
Il gran segreto del perfezionamento del genero umano è riposto nel problema dell'educazione. Queste parole del Kant sono l'espressione fedele del pensiero generale del secolo XVIII, detto a ragione il secolo dei lumi e del progresso. Allora fu meglio compreso che dall'educazione dipende l'avvenire del genere umano, e che indi essa è il più efficace strumento del civile progresso. Questa nuova idea, tanto profonda nell'aspetto teorico quanto feconda di buoni risultamenti nell'aspetto pratico, fu dal Kant, già riformatore della filosofia speculativa e pratica, sviluppata sapientemente e bandita con ardore d'apostolo nelle lezioni di Pedagogia. È da notarsi che in queste lezioni il Kant non segue il metodo ed i risultamenti teorici ai quali pervenne col suo criticismo filosofico nella Critica della Ragion pura e nella Critica del Giudizio; ma si attiene generalmente ai principî stabiliti nella sua Filosofia pratica, conformando le massime dell'educazione morale alle sue dottrine morali, religiose, giuridiche e politiche.
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