La specie umana è obbligata a cavare a grado a grado da sè stessa colle proprie sue forze tutte le qualità naturali che appartengono all'umanità, una generazione educa l'altra. Se ne può cercare il primo principio in uno stato selvaggio o in uno stato perfetto di civiltà; ma nel secondo caso, bisogna pure, ammettere che l'uomo sia poi ricaduto nello stato selvaggio e nella barbarie.
2. La. disciplina impedisce all'uomo di lasciarsi deviare dal suo destino, dall'umanità, per le sue inclinazioni animali. Occorre, per esempio, ch'essa lo moderi, perché egli non si getti nel pericolo come un animale feroce, o come uno stordito. Ma la disciplina è puramente negativa, perché si restringe a spogliare l'uomo della sua selvatichezza; l'istruzione, al contrario, è la parte positiva dell'educazione.
La selvatichezza consiste nell'indipendenza da tutte le leggi. La disciplina sottomette l'uomo alle leggi dell'umanità, e comincia a fargli sentire la forza, l'autorità delle leggi stesse. Ma ciò dev'esser fatto per tempo. Così, mandansi per tempo i bambini alla scuola, non perchè vi apprendano qualcosa, ma perché vi si avvezzino a restare tranquillamente seduti e ad osservare puntualmente ciò che loro vien comandato, affinchè in progresso di tempo sappiano cavar subito buon partito da tutte le idee che verranno loro in mente.
Ma l'uomo è così portato naturalmente alla libertà che, quando vi abbia preso una lunga consuetudine, le sacrifica tutto. Ora questa è la precisa ragione onde conviene per tempo ricorrere alla disciplina; ché altrimenti sarebbe troppo difficile di cambiar poi il suo carattere, ed egli seguirà allora tutti i suoi capricci.
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