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      3. Non vi ha alcuno che, essendo stato trascurato nella sua gioventù, sia incapace di ravvisare nell'età matura in che venne trascurato, vuoi nella disciplina, vuoi nella cultura (poiché si può chiamar così la istruzione). Chi non possiede cultura di sorta è bruto; chi non ha disciplina o educazione è selvaggio. La mancanza di disciplina è un male peggiore della mancanza di cultura, perché a questa si può ancora rimediare più tardi, mentre non si può più mandar via la selvatichezza e correggere un difetto di disciplina. Forse l'educazione diverrà sempre migliore, e ciascuna delle generazioni venture farà un passo di più verso il perfezionamento dell'umanità, imperocché il gran segreto della perfezione della natura. umana dimora nel problema stesso dell'educazione. Si può camminare oramai per questa via; difatti, oggidì si principia a giudicare esattamente e a vedere in modo chiaro in che proprio consiste una buona educazione. E reca dolce conforto il pensare che la natura umana sarà sempre più e meglio dispiegata e migliorata dall'educazione, e che si può arrivare a darle quella forma che veramente le conviene. In ciò consiste la prospettiva della felicità avvenire della specie umana.
      L'abbozzo d'una teorica dell'educazione è un ideale nobilissimo e che non tornerebbe punto nocivo, quando anche non fossimo in grado di effettuarlo. Non bisogna considerare un'idea come vana e ritenerla come un bel sogno, perché certi ostacoli ne impediscono l'effettuazione.
      Un ideale altro non è che il concetto d'una perfezione che non si è riscontrato ancora nell'esperienza: tal sarebbe, per esempio, l'idea d'una repubblica perfetta, governata secondo le regole della giustizia.


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La pedagogia
di Immanuel Kant
Paravia Torino
1925 pagine 96