Se col denaro soccorrono la educazione, si riservano il diritto di stabilire le norme che loro convengono. Lo stesso va detto per tutto ciò che risguarda la cultura dello spirito umano e l'incremento delle umane conoscenze. Questi due risultamenti non sono procurati dal potere e dal denaro, ma solo facilitati; bensì potrebbero procurarli ove lo Stato non prelevasse le imposte unicamente nell'interesse del suo erario. Neppur le Accademie li hanno dati finora, ed oggi più che mai non si scorge alcun segno ch'esse comincino a darli.
7. La direzione delle scuole dovrebbe pertanto dipendere dal senno di persone competenti ed illustri. Ogni cultura comincia dai privati e da questi poi si diffonde. La natura umana può avvicinarsi di mano in mano al suo fine solamente per gli sforzi di persone dotate di generosi e grandi sentimenti, le quali s'interessano al bene del mondo sociale e sono in grado di concepire uno stato migliore, come possibile, nell'avvenire. Intanto alcuni potenti risguardano il loro popolo come, in certa guisa, una parte del regno animale, e mirano solamente alla propagazione. Al più desiderano ch'esso abbia una certa abilità, ma solo a fine di potersi giovare dei proprii sudditi come di strumenti più acconci ai loro disegni. I privati devono certamente badare al fine della natura fisica, ma devono soprattutto curare lo svolgimento della umanità, e far si ch'ella diventi non solo più abile, ma ancora più morale, da ultimo, cosa molto più difficile, adoperarsi a che i posteri arrivino ad un più alto grado di perfezione.
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Stato Accademie
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