26. Si adoprano in generale le dande e il carruccio per insegnare a camminare ai bambini. Ma è proprio curioso di voler insegnare a camminare ad un bambino; come se un uomo non potesse camminare senza che gli s'insegni. Le dande specialmente sono dannosissime. Uno scrittore si lamentava della strettezza del petto, attribuendolo alle dande: infatti, siccome il bambino prende e raccatta ogni cosa, appoggia naturalmente il petto alle dande, e questo non essendo ancora sviluppato, s'incassa e rimane così per tutta la vita. Con tutti questi espedienti, il bambino non impara di certo a camminare con sicurezza più di quello che non avrebbe imparato da sè. La miglior cosa è di lasciarlo andar carponi, finché a po' per volta non incominci a camminare; si può in tal caso aver la precauzione di tappezzare la stanza con coperte di lana per evitare contusioni e brutte cadute.
27. Si dice in generale che i bambini cascano con molta forza: ma questo non avviene spesso, e del resto non è poi un male che avvenga qualche volta. Poiché ciò non fa altro che insegnar loro a stare in equilibrio ed a trovare il modo di rendere la caduta meno pericolosa. Si mette in generale ai bambini una sorta di ciambelle di cencio imbottite, per impedire di battere la testa e il viso per terra. Ma questa è una educazione negativa che consiste nell'usare mezzi artificiali, mentre il bambino ha quelli naturali. Nel caso nostro, gli strumenti naturali sono le mani, che il bambino mette avanti quando casca. Quanto più si fa uso di mezzi artificiali, tanto più è difficile che in progresso l'uomo possa farne a meno.
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