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      Invece di star sempre appo i suoi genitori li evita e si getta nelle braccia dei domestici più compiacenti.
      Nè meglio di questa educazione irritante giovano la burla e le continue carezze. Tutto ciò rende tenace il fanciullo nella sua volontà, lo rende finto e, manifestandogli una debolezza. ne' suoi genitori, gli toglie il rispetto dovuto ai medesimi. Ma se viene educato in modo che nulla. possa ottenere con le grida, egli diverrà libero senza essere sfacciato, e modesto senza essere timido. Non si può tollerare un insolente. Certi uomini hanno un aspetto così insolente da far sempre temere qualche villania; ve n'ha degli altri, all'opposto, che al solo vederli si giudica siano incapaci di dire una villania a qualcuno. Possiamo sempre mostrarci aperti e franchi, purché vi si unisca una certa bontà. Si sente dire spesso che i grandi hanno un aspetto veramente regale; ma questo in essi altro non è che un certo sguardo insolente, a cui si abituarono da giovani non avendo trovato alcuna resistenza.
      Tutto ciò risguarda solamente l'educazione negativa. Difatti, molte debolezze dell'uomo non provengono da quanto non gli s'insegna, ma da quel tanto che gli comunicano le false impressioni. Così a mo' d'esempio, le nutrici spaventano i bambini, parlando dei ragni, dei rospi, e via dicendo. I bambini potrebbero certamente prendere i ragni, come pigliano le altre cose. Ma siccome le nutrici, veduto un ragno, palesano nella faccia il loro spavento, questo si comunica al bambino con una certa simpatia.


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La pedagogia
di Immanuel Kant
Paravia Torino
1925 pagine 96