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      Sarebbe infatti ridicolo di volerli tenere a mente e raccontarli agli altri. Bisogna dunque ritirare tutti i romanzi dalle mani dei fanciulli. Leggendoli, nel romanzo e' fanno a sè stessi un nuovo romanzo, poiché ne ordinano altrimenti le circostanze e, lasciando cosi vagare la loro fantasia, si nutrono di chimere.
      Le distrazioni non devono esser mai tollerate, almeno nella scuola, perché finiscono per degenerare in una certa tendenza, in un certo abito. Anche le più belle doti dell'ingegno si perdono in un uomo soggetto alla distrazione. Quantunque i fanciulli si distraggano nelle ricreazioni loro, non tardano a raccogliersi di nuovo; ma vediamo che sono maggiormente distratti quando e' meditano qualche cattivo tiro, giacché pensano come potranno nasconderlo o come rimediarvi. Allora essi non intendono le cose che a metà, rispondono in senso contrario, non sanno quello che leggono, e somiglianti.
      La memoria devesi coltivare per tempo, procurando bensì di coltivare insieme anche la intelligenza.
      Si coltiva la memoria: 1° facendole ritenere i nomi che trovansi nelle narrazioni; 2° mercè la lettura e la scrittura, esercitando i fanciulli a leggere attentamente e senza. bisogno di compitare; 3° con lo studio delle Lingue, che i fanciulli debbono capire avanti di passare a leggerne qualcosa. Il così detto Mondo figurato (orbis pictus)2, quando sia descritto convenientemente, rende i più grandi servigî, e possiamo incominciarlo dalla Botanica, dalla Mineralogia e dalla Fisica generale.


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La pedagogia
di Immanuel Kant
Paravia Torino
1925 pagine 96

   





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