Piegando la sua volontà, gl'ispiriamo sentimenti servili; la resistenza naturale, al contrario, genera la docilità.
40. La cultura morale vuolsi fondare su certe massime, non sulla disciplina. Questa impedisce i difetti; quelle formano la maniera di pensare. Bisogna fare in modo che il fanciullo si avvezzi ad operare secondo le massime, e non secondo certi motivi. La disciplina non genera altro che gli abiti, i quali svaniscono con gli anni. Necessita che il fanciullo impari ad operare secondo certe massime, di cui veda egli stesso la convenienza. Non occorre dimostrare come sia difficile di ottenere questo dai bambini, e come la cultura morale richieda molte cognizioni da parte dei genitori e dei maestri.
Quando un fanciullo mentisce, per esempio, non si deve punire, ma. si deve trattare con disprezzo, dirgli che in avvenire non gli crederemo più, e somiglianti. Ma se lo castighiamo quando fa male, e lo ricompensiamo quando fa bene, egli allora fa il bene per essere ben trattato; e quando più tardi entrerà nel mondo dove le cose procedono altrimenti, dove cioè egli può fare il bene ed il male senza riceverne ricompensa o castigo, non penserà che ai mezzi per conseguire il suo fine, e sarà buono o cattivo secondo l'utile proprio.
Le massime della. condotta umana vanno desunte dall'uomo stesso. Devesi cercare per tempo d'inculcare ai fanciulli, mediante la cultura morale, l'idea di ciò che è bene o male. Se vogliamo fondare la moralità, non bisogna punire. La moralità è qualcosa di così santo e sublime che non si deve abbassare a questo punto, nè metterla al pari colla disciplina.
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