Le pagine del libro che trattano dei lavori agricoli presentano un interesse capitale, imperocchè vi si espongono fatti che la pratica ha già controllato, e la cui applicazione in grande è facile dappertutto, a vantaggio di tutti, e non solamente per arricchire alcuni.
Siamo alla soglia di un'epoca, di un'era della storia. Noi vediamo declinare tutta quanta l'antica civiltà; il diritto della forza e il capriccio dell'autorità, la dura tradizione israelitica e la crudele giurisprudenza romana non più gravarci sopra: noi professiamo una novella fede, e dal momento che questa fede, che è nel tempo istesso la scienza, sarà diventata quella di tutti coloro che cercano la verità, essa si svilupperà nel mondo delle realizzazioni, giacchè la prima fra le leggi storiche è quella che la società debba modellarsi sul suo ideale. Come i difensori dell'antiquato ordinamento delle cose, potranno quest'ordine mantenere? Essi non credono più; senza guida nè bandiera, battagliano alla cieca. I novatori han contro leggi e fucili, poliziotti armati di randelli e parchi d'artiglieria; ma tutto ciò non può bilanciare il pensiero, e tutto l'antico regime di compiacimento e di comprensione è destinato a perdersi ben presto in una specie di preistoria.
Certo l'imminente rivoluzione, per quanto possa essere importante nello sviluppo dell'umanità, non sarà punto diversa dalle rivoluzioni precedenti, e non compirà nessun brusco salto, poichè la natura non può farne. Ma si può dire che, per mille fenomeni, per mille modificazioni profonde, la società anarchica è già da lungo tempo in pieno sviluppo.
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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna 1948
pagine 282 |
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