II
Noi siam ricchi nelle società civilizzate. Perchè dunque d'intorno a noi questa miseria? Perchè questo penoso lavoro delle masse, sino all'abbrutimento? Perchè quest'incertezza del domani, anche per i lavoratori meglio retribuiti, in mezzo a tante ricchezze tramandateci in eredità dal passato, e malgrado i grandi e potenti mezzi di produzione che darebbero l'agiatezza a tutti, in compenso di poche ore di lavoro giornaliero?
I socialisti l'hanno detto e ridetto mille volte. Ogni giorno lo ripetono e lo dimostrano con argomenti dedotti da tutte le scienze. Perchè tutto ciò che è necessario alla produzione - il suolo, le miniere, le macchine, i mezzi di comunicazione, l'alimento, l'alloggio, l'educazione, la scienza tutto, infine, è stato accaparrato da alcuni nel corso di questa lunga storia di saccheggi, di esodi, di guerre, d'ignoranza e di oppressione, che l'umanità ha vissuto prima d'aver imparato a domar le forze della Natura.
Perchè, prevalendosi dei pretesi diritti acquistati nel passato, essi si appropriano oggi dei due terzi dei prodotti del lavoro umano che disperdono poi nello spreco più insensato, più scandaloso; perchè, avendo ridotto le masse a non aver dinanzi a loro di che vivere un mese o anche otto giorni, essi non permettono all'uomo di lavorare che quando egli consente a lasciarsi togliere da loro la parte del leone; perchè gl'impediscono di produrre ciò di cui ha bisogno, e lo costringono a produrre non già ciò che sarebbe necessario agli altri, ma quel che assicura i maggiori guadagni allo sfruttatore.
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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna 1948
pagine 282 |
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Natura
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