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      Nessuno vi pensa. Il povero, come il ricco, comprendono che nè i governi attuali, nè quelli che potrebbero sorgere da una rivoluzione politica, non sarebbero capaci di trovarne la soluzione. Si sente la necessità di una rivoluzione sociale, e i ricchi, come i poveri, non si dissimulano che questa rivoluzione è prossima, che essa può addivenire da un giorno all'altro.
      L'evoluzione degli spiriti si è andata compiendo in quest'ultimo mezzo secolo: ma, compressa dalla minoranza, cioè dalle classi che possiedono, e non avendo potuto prendere corpo, bisogna ch'essa rimuova gli ostacoli colla forza e si realizzi colla rivoluzione.
      Donde verrà la Rivoluzione? Come dessa s'annuncierà?... Nessuno può rispondere a tali questioni. Siamo dinanzi all'incognito. Ma coloro che osservano e riflettono non s'ingannano: lavoratori e sfruttatori, rivoluzionarii e conservatori, pensatori e gente pratica, tutti sentono ch'essa batte alle nostre porte. Ebbene che farem noi quando la rivoluzione sarà scoppiata?
      Tutti noi abbiam studiato il lato drammatico delle rivoluzioni, ma così poco la loro opera veramente rivoluzionaria, che molti di noi non vedono in questi grandi movimenti che la figurazione scenica, la lotta dei primi giorni, le barricate. Ma questa lotta, questa prima scaramuccia, è ben presto terminata; e solo dopo la sconfitta degli antichi governi incomincia l'opera reale della rivoluzione.
      Essi, i vecchi governi, incapaci e impotenti, attaccati da ogni parte, son presto spazzati via dal soffio della insurrezione.


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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282

   





Rivoluzione