Pagina (47/282)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      E se noi osserviamo lo sviluppo presente delle nazioni civili, vi scorgiamo, senza tema d'ingannarci, un movimento sempre più accentuato per limitare la sfera di azione del governo, e lasciar sempre maggior libertà all'individuo. L'odierna evoluzione è intralciata, è vero, dal guazzabuglio di istituzioni e di pregiudizii ereditati dal passato; come tutte le evoluzioni, essa non attende che la rivoluzione per rovesciare le vecchie catapecchie che le ostacolano il cammino, per prendere un libero slancio nella società rigenerata.
      Dopo aver per lungo tempo tentato vanamente di risolver questo problema insolubile, quello di darsi un governo, «il quale possa costringer l'individuo all'obbedienza, senza nondimeno cessar d'obbedire egli stesso alla società», l'umanità si sforza di liberarsi da ogni specie di governo, e a soddisfare i suoi bisogni di organizzazione per mezzo del libero accordo fra individui e gruppi che mirano allo stesso fine. L'indipendenza di ogni minima unità territoriale diventa un bisogno urgente; il comune accordo sostituisce la legge e regola, al disopra delle frontiere, gl'interessi particolari in vista di uno scopo generale.
      Tutto ciò che fu una volta considerato come funzione del governo, gli viene oggi contrastato: ci si aggiusta meglio e più facilmente senza il suo intervento. Studiando i progressi fatti in questo senso, noi siamo indotti a concludere che l'umanità tende a ridurre a zero dei governi, cioè ad abolire lo Stato, questa personificazione dell'ingiustizia, dell'oppressione, del monopolio.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282

   





Stato