- «Sono i Girondini che ci affamano», si diceva nei quartieri popolari, nel 1793. E i Girondini erano ghigliottinati e la Montagna, la Comune di Parigi, otteneva pieni poteri. La Comune, infatti, si preoccupava del pane. Essa spiegava mezzi eroici per alimentare Parigi. A Lione, Fouchè e Collot d'Herbois creavano i granai dell'abbondanza; ma non si disponeva che di somme derisorie per riempirli. I municipii si agitavano per ottener grano; s'impiccavano i fornai che incettavano le farine; - ma il pane mancava sempre.
Se la prendevano allora contro i cospiratori realisti, e se ne ghigliottinavano dieci, dodici, quindici al giorno, - serve e duchesse insieme ma soprattutto serve, perchè le duchesse si erano rifugiate a Coblenza. La questione era che si sarebbero potuto ghigliottinare cento duchi e visconti tutte le ventiquattro ore, e nulla sarebbe per questo cambiato!
La miseria cresceva sempre. Poichè per vivere occorreva avere il salario, e il salario non si riscuoteva, - che cosa potevano fare mille cadaveri di più o di meno?
Allora il popolo cominciava a stancarsi. - «Va bene davvero, la vostra Rivoluzione, insinuava il reazionario alle orecchie del lavoratore; voi non siete mai stati così miserabili come ora!». E a poco a poco il ricco si rassicurava; cominciava ad uscire dal suo nascondiglio, scherniva la plebe cenciosa col suo lusso sfarzoso, si atteggiava a zerbinotto, e diceva ai lavoratori: - «Via, finiamola con le sciocchezze! Che cosa avete guadagnato colla vostra Rivoluzione?
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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna 1948
pagine 282 |
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