Se la spinta del popolo non è abbastanza forte, si faranno delle vittime. Perchè il collettivismo possa essere esperimentato gli bisogna prima di tutto l'ordine, la disciplina, l'obbedienza. E siccome i capitalisti si accorgeranno presto che per dare al popolo la nausea della rivoluzione, il mezzo migliore è quello di far fucilare il popolo da quelli stessi che si chiamano rivoluzionarii, così presteranno ben volentieri il loro appoggio ai difensori dell'«ordine», fossero pure collettivisti. Sarà questo un mezzo per schiacciar più tardi anche questi, alla lor volta.
Se «l'ordine è ristabilito» in tal maniera, le conseguenze sono facili a prevedersi. Non sarà più bastante di fucilare i «saccheggiatori». Ma occorrerà ricercare «gli autori del disordine», ristabilire i tribunali, la ghigliottina, e i rivoluzionari più ardenti saliranno sul patibolo. Sarà la ripetizione del 1793.
Non dimentichiamo in qual modo la rivoluzione trionfò un secolo fa. Dapprima furono ghigliottinati gli Herberisti, i più arrabbiati, - quei che Mignet, ancora sotto il ricordo fresco delle lotte, chiamava pure gli «anarchici». I Dantoniani non tardarono a seguirli: e quando i partigiani di Robespierre ebbero tagliata la testa a questi rivoluzionari, toccò anche a loro di salir sulla ghigliottina, - dopo di che il popolo nauseato, vedendo che la Rivoluzione era perduta, lasciò mani libere ai reazionari.
Se «l'ordine è stabilito», noi diciamo, i collettivisti ghigliottineranno gli anarchici, e i possibilisti ghigliottineranno i collettivisti, e finalmente saranno alla lor volta decapitati essi stessi dai reazionari.
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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna 1948
pagine 282 |
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