IV.
Il popolo delle grandi città sarà così costretto dalla forza stessa delle cose, a impadronirsi di tutte le derrate, procedendo dal semplice al composto, per soddisfare i bisogni di tutti gli abitanti. Più presto ciò sarà fatto, e meglio sarà: si eviteranno così tante miserie e tante lotte intestine.
Ma su quali basi potrebbe organizzarsi il godimento in comune delle derrate? Ecco la questione che naturalmente si presenta.
Ebbene, non vi sono due maniere per farlo con equità. Non ve n'è che una sola, la quale risponda ai sentimenti di giustizia, che sia realmente pratica: ed è il sistema adottato già in Europa dai comuni agrari.
Prendete un comune di contadini, non importa dove - anche in Francia, dove i giacobini hanno fatto di tutto per distruggere le usanze comunali. Se il comune possiede un bosco, per esempio, ebbene, finchè la piccola legna non manca, ciascuno ha diritto di prenderne «quanta ne vuole», senz'altro controllo che l'opinione pubblica dei suoi vicini. In quanto alla legna grossa, di cui non si ha mai abbastanza, si ricorre alla ripartizione per razioni.
Lo stesso accade per i prati comunali. Finchè ve ne sono abbastanza per il comune, nessuno controlla quel che le vacche di ogni casa hanno mangiato, nè il numero delle vacche che pascolano nei prati. Si ricorrerà invece alla divisione in razioni quando i prati sono insufficienti. Tutta la Svizzera e molti comuni di Francia e Germania, dovunque vi sono prati comunali, praticano questo sistema.
E se voi andate nei paesi dell'Europa orientale, in cui la legna grossa abbonda e il suolo non fa difetto, voi vedrete i contadini tagliar gli alberi nelle foreste secondo i loro bisogni, coltivare quanto suolo è ad essi necessario, senza pensare a mettere a razioni la legna, nè a frazionare la terra in piccole parti.
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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna 1948
pagine 282 |
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