Senza, del resto, voler dare maggiore importanza a queste previsioni, più di quel ch'esse non meritino, noi possiamo giungere a questa conclusione: la Rivoluzione assumerà un carattere differente secondo le diverse nazioni d'Europa; così pure il livello raggiunto in riguardo alla socializzazione dei prodotti, non sarà lo stesso.
Qual conseguenza ne deriva? Forse che le nazioni più avanzate debbano misurare i loro passi sulle nazioni in ritardo, come abbiamo detto altra volta? Aspettare che la rivoluzione comunista siasi maturata presso tutte le nazioni civili? Evidentemente, no! Quando anche lo si volesse, del resto, ciò sarebbe impossibile: la storia non attende i ritardatari.
Da un altro lato, noi non crediamo che in un solo e medesimo paese la rivoluzione si faccia con quell'insieme di movimento che sognano alcuni socialisti. È molto probabile che, se una delle cinque o sei grandi città di Francia - Parigi, Lione, Marsiglia, Lilla, Saint-Etienne, Bordeaux - proclama la Comune, le altre seguiranno il suo esempio, e parecchie città meno popolose faranno altrettanto.
Probabilmente ancora vi saranno parecchi distretti di miniere, nonchè alcuni centri industriali, i quali non tarderanno a licenziare i loro padroni, ed a costituirsi in liberi aggruppamenti.
Però molte campagne non sono ancora a tal punto, e rimarranno nell'aspettativa accanto ai comuni insorti e continueranno a vivere sotto il regime individualista. Non vedendo più l'usciere, nè l'esattore venire a reclamare il pagamento delle tasse, i contadini non saranno ostili alle popolazioni sollevate; pure approfittando dei benefici della situazione, aspetteranno prima di regolare i loro conti cogli sfruttatori locali.
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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna 1948
pagine 282 |
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