Per gli autoritari, la questione non presenta difficoltà di sorta. Comincierebbero coll'introdurre un governo fortemente accentrato, armato di tutti gli organi di coercizione; polizia, esercito, ghigliottina. Questo governo farebbe fare la statistica di tutto ciò che si raccoglie in Francia; dividerebbe il paese in un certo numero di circoscrizioni di alimentazioni, e «ordinerebbe» che la tal derrata, in tale quantità venisse trasportata in un dato luogo, consegnata in quel giorno stabilito, immagazzinata nel tale deposito, e così di seguito.
Ebbene, noi affermiamo con piena convinzione che simile soluzione sarebbe non solamente non desiderabile, ma non potrebbe inoltre esser mai messa in pratica, essendo pura utopia.
Si può sognare uno simile stato di cose, colla penna alla mano; ma in pratica, ciò diventa materialmente impossibile; bisognerebbe contare senza lo spirito d'indipendenza dell'umanità. Sarebbe l'insurrezione generale: tre o quattro Vandee invece di una; la guerra dei villaggi contro le città; la Francia intera insorta contro la capitale che osasse imporre questo regime.
Basta dunque colle utopie giacobine! Vediamo se vi è il modo di organizzarsi diversamente.
Nel 1793, la campagna affamò le grandi città ed uccise la Rivoluzione. E pure è provato che la produzione dei cereali in Francia non era punto diminuita nel 1792-93; anzi tutto induce a credere ch'essa fosse aumentata. Ma accadde che, dopo essersi impossessati di una buona parte delle terre feudali, dopo aver fatto il raccolto su queste terre, i borghesi campagnuoli non volessero vendere il loro grano contro «assegnati»(17). Essi lo custodivano, aspettando il rialzo dei prezzi e la moneta d'oro.
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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna 1948
pagine 282 |
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