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      Lavoreranno a creare una corrente d'idee in questa direzione; lavoreranno a mettere in pratica queste idee, e quand'esse saran mature, il popolo procederà all'espropriazione delle case, senza prestare orecchio alle teorie, che non mancheranno di essere cacciate attraverso le gambe, intorno alle indennità da pagare ai proprietari, ed altre fandonie.
      Il giorno in cui l'espropriazione delle case sarà avvenuta, lo sfruttato, il lavoratore avran compreso che i nuovi tempi son giunti, ch'essi più non rimarranno colla schiena curva dinnanzi ai ricchi ed ai potenti, che l'Eguaglianza si è affermata alla luce del sole, che la Rivoluzione è un fatto compiuto, e non un colpo di scena, come già se ne videro troppi!
     
     
      II.
     
      Se l'idea dell'espropriazione diventa popolare, la sua effettuazione non si urterà punto cogli ostacoli insormontabili con cui si ama ora minacciarci.
      Certamente, i signori gallonati, i quali avranno occupato i seggi abbandonati dei ministeri e dei municipi, non mancheranno di suscitare ostacoli sopra ostacoli. Parleranno di concedere indennità ai proprietari, di redigere statistiche, elaborare lunghe relazioni, - così lunghe da poter durare sino al momento in cui il popolo, stremato dalla miseria e dalla disoccupazione, non vedendo prodursi nulla in suo favore e perdendo la sua fede nella Rivoluzione, lascerebbe il campo libero ai reazionari, che finirebbero col rendere a tutti odiosa l'espropriazione burocratica.
      Vi è in ciò, infatti, uno scoglio contro il quale si potrebbe naufragare.


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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna
1948 pagine 282

   





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