Evidentemente, noi non avremo bisogno, per questo, di spogliare tutti i cittadini dei loro soprabiti, e di mettere gli abiti in un mucchio per estrarli a sorte come lo pretendono i nostri critici, così spiritosi quanto ingegnosi. Ciascuno conserverà per sè il soprabito - se ne ha uno; ed è anche molto probabile che se ne ha dieci, nessuno pretenderà di spogliarvelo. Si preferirà il vestito nuovo a quello che il borghese avrà già logorato indosso, e vi saranno abbastanza vestiti nuovi per non dover ricorrere alle vecchie guardarobe.
Se facessimo la statistica degli abiti accumulati nei magazzini delle grandi città, noi constateremmo probabilmente che a Parigi, Lione, Bordeaux e Marsiglia, ve ne sono abbastanza perchè il Comune possa offrire un vestito ad ogni cittadino e ad ogni cittadina. D'altronde, se non tutti ne trovassero a seconda del proprio gusto, i laboratori comunali colmerebbero ben presto le lacune. Si sa con quale rapidità lavorino oggi i nostri laboratori di confezione, provvisti di macchine perfezionate ed organizzati per la produzione su vasta scala.
- «Ma tutti vorranno avere una pelliccia di zibellino, e ogni donna domanderà un abito di velluto!» obiettano già i nostri avversari.
Francamente noi non lo crediamo. Non tutti preferiscono il velluto, e non tutti sognano una pelliccia di zibellino. Se oggi stesso si proponesse alle Parigine di scegliere ciascuna il suo abito, vi sarebbero di quelle che preferirebbero un abito semplice a tutte le fantastiche acconciature delle nostre mondane.
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La conquista del pane
di Petr Alekseevic Kropotkin
Libreria internazionale d'avanguardia Bologna 1948
pagine 282 |
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